C’è al di sotto della superficie delle cose 
un’altra superficie che giace dormiente 
e che, come un buco nero, 
attrae con il suo senso della gravità. 
Dalle sue profondità emergono sogni 
che riorganizzano la realtà come isole, 
immagini cristallizzate in un tempo impossibile 
che ricorda quello delle rivelazioni e dei miti. 
Mondi in cui nulla è ciò che sembra, 
dove tutto si dipana come in un sogno 
che ci si sforza di ricordare.
Un mosaico in cui le immagini scorrono, 
ritornano, si sovrappongono, riverberano, 
svaniscono e riemergono trasfigurate. 
Esplorare queste isole vuol dire immergersi 
in un mutamento costante, in un abisso 
di frammenti di significato, che contagiano
con una misteriosa quiete che assomiglia 
a un incantesimo.

Stefano Picarazzi